Il Parco Nazionale del Circeo è un ‘parco storico’, poiché fu il terzo fondato in Italia, nel 1934, quasi in contemporanea con la bonifica delle Paludi Pontine ed il conseguente disboscamento della foresta, la più grande di tutta Europa, con i suoi 11.000 ettari di terreno. La bonifica preservò una parte di questa foresta, circa 3.000 ettari, e venne costituita l’area protetta del Parco Nazionale, che presenta un ambiente alquanto variegato, unendo ai boschi e foreste anche quattro laghi costieri.
Il Parco, oggi considerato uno dei più belli e ricchi di fauna d’Italia, è una zona d’importanza internazionale: nella foresta vivono animali come il cinghiale ed il daino, mentre le ‘zone umide’, un’area di sosta per gli uccelli migratori di ‘passo’ e svernanti, sono popolate da migliaia di uccelli, tra i quali Folaghe, Anatre, Svassi, Garzette, Chiurli, Aironi, Cormorani, nonché uccelli rari come i Fenicotteri.
Il Parco del Circeo è caratterizzato anche dal Lago di Fogliano, il più grande dei quattro, ma soprattutto il più suggestivo e ricco di storia. Testimonianze della presenza umana in quest’area risalgono ad epoca preistorica, mentre in età romana l’aristocrazia della Città Eterna vi realizzò diverse ville come residenza estiva.
Nel Medioevo l’area fu acquistata dai Caetani e sfruttata per la grande disponibilità di legname delle foreste e soprattutto per la pesca, fornendo nel corso dei secoli approvvigionamento ai mercati di Roma e alle mense papali e cardinalizie.
Nella seconda metà del Settecento, attorno al lago nacque un piccolo borgo marinaro, mentre nel secolo successivo la famiglia Caetani realizzò una vasta residenza e creò anche un giardino di stampo romantico all’inglese (prima ancora di quello di Ninfa), trasformando il luogo da incolto terreno paludoso in una residenza di campagna. Oggi rimane ben poco dell’antico giardino, della villa Caetani e del borgo, ma il luogo conserva sempre un particolare fascino: è ancora visibile la ‘casina inglese, realizzata dai Caetani per alloggiare i braccianti, i grandissimi recinti nei quali è possibile osservare i bufali, tipici animali di ambienti paludosi, mentre sulle acque del lago sono visibili germani reali e un paio di esemplari di cigni.
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